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Quando il linguaggio tarda a comparire: cause, segnali e come intervenire

Lo sviluppo del linguaggio nei bambini segue generalmente un percorso prevedibile, con i primi suoni intorno ai 6 mesi e le prime parole significative entro i 12 mesi. Tuttavia, alcuni bambini possono presentare un ritardo nello sviluppo del linguaggio, generando preoccupazione nei genitori. In questo articolo esploreremo le possibili cause, i segnali di allarme e le strategie per stimolare il linguaggio nei bambini.

Tappe tipiche dello sviluppo del linguaggio

  • 0-6 mesi: Produzione di suoni (vocalizzi e lallazione).
  • 6-12 mesi: Prime sillabe ripetute (es. “ma-ma”) e comprensione di parole semplici.
  • 12-18 mesi: Prime parole con significato. Il bambino dovrebbe essere in grado di comprendere semplici istruzioni.
  • 18-24 mesi: Vocabolo di circa 50 parole e combinazioni di due parole (es. “mamma pappa”).
  • 2-3 anni: Frasi più complesse e vocabolario in rapida espansione.

Quando queste tappe vengono significativamente ritardate, è importante approfondire le possibili cause.

Cause del ritardo del linguaggio

1. Fattori ambientali

  • Mancanza di stimoli linguistici (es. scarsa interazione verbale con i genitori).
  • Esposizione a più lingue in contemporanea può rallentare inizialmente la produzione, ma non la comprensione.

2. Problemi uditivi

  • Una perdita dell’udito, anche lieve, può compromettere lo sviluppo del linguaggio.

3. Disturbi neurologici o genetici

  • Condizioni come l’autismo, la paralisi cerebrale o la sindrome di Down possono influire sul linguaggio.

4. Disturbo primario del linguaggio (DPL)

  • Si tratta di un ritardo specifico nel linguaggio senza altre cause apparenti.

5. Fattori prematuri o perinatali

  • Neonati prematuri o con complicazioni alla nascita possono essere più a rischio di ritardi nello sviluppo.

Segnali di allarme per un ritardo nel linguaggio

È consigliabile consultare il pediatra o un logopedista se il bambino:

  • A 12 mesi: Non balbetta o non dice parole semplici come “mamma”.
  • A 18 mesi: Non usa almeno 10 parole significative.
  • A 24 mesi: Non combina due parole (es. “voglio pappa”).
  • Dopo i 2 anni: Non sembra comprendere semplici richieste (es. “porta il libro”).
  • Qualsiasi età: Smette di usare parole o suoni che aveva già acquisito.

Come stimolare il linguaggio del bambino

1. Parlare frequentemente

  • Descrivi le attività quotidiane: “Ora mangiamo la pappa” o “Guarda il gatto!”
  • Usa frasi brevi e chiare, ma ricche di contenuto.

2. Leggere libri illustrati

  • Scegli libri adatti all’età con immagini grandi e colorate. Indica gli oggetti e nominali insieme al bambino.

3. Canto e musica

  • Canzoni e filastrocche aiutano a sviluppare la memoria uditiva e il riconoscimento delle parole.

4. Stimolare l’imitazione

  • Usa giochi interattivi che coinvolgono parole semplici come “ciao” e “grazie”.

5. Evitare la tecnologia

  • Troppo tempo davanti a schermi può ridurre l’interazione verbale e rallentare il linguaggio.

Quando consultare un esperto

Se i genitori notano segnali di ritardo, è fondamentale agire tempestivamente. Una valutazione neuropsichiatrica infantile può individuare eventuali problemi e proporre interventi mirati. Inoltre, il neuropsichiatra può consigliare ulteriori esami (es. test dell’udito) Il ritardo nel linguaggio non deve essere motivo di panico, ma va affrontato con attenzione. Con il giusto supporto, la maggior parte dei bambini può recuperare il gap. Se le tappe non vengono raggiunte è importante intervenire tempestivamente. Aspettare non serve. 

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